LEHNEN – “Negative Space”
(Noise Appeal Records / Post. Recordings) “Negative Space”, il quinto album degli austriaci Lehnen porta un titolo infinitamente descrittivo. (altro…)
(Noise Appeal Records / Post. Recordings) “Negative Space”, il quinto album degli austriaci Lehnen porta un titolo infinitamente descrittivo. (altro…)
(Dusktone) Debuttarono nel 2019 con “Cold Skin” e, da allora, non hanno mai perso tempo, pubblicando un disco all’anno, arrivando quindi a questo terzo lavoro in carriera. (altro…)
(Lethal Scissor Records) Pesanti ma dinamici, essenzialmente oscuri e freddi, in sintesi questo si potrebbe scrivere dei russi Lieweaver. Già autori di un singolo i Lieweaver sono nati come (altro…)
(Sun & Moon Records) In quasi un decennio di attività i doomsters australiani Lucifer’s Fall hanno pubblicato una miriade di titoli: EP, split, live, demo, pure una compilation… anche due full length agli inizi… ma solo ora, a distanza di cinque anni dal precedente “II: Cursed & Damned”, dissotterrano finalmente il terzo album, questo monumento al doom classico, questo “III – From the Deep”, un album che veramente viene dal profondo dei miasmi del doom più tradizionale, più ortodosso, quello dei grandi, quello di bands quali Reverend Bizarre, Cathedral, Church of Void, Lord Vicar o Cardinals Folly. (altro…)
(InsideOut Music) Incredibilmente suggestivo, magico, provocante, stimolante. Il settimo quasi inaspettato album dei norvegesi Leprous ci colpisce all’improvviso, come un meteorite, con un fragore assordante, un bagliore intenso ed accecante, una ennesima dimostrazione di arte ai massimi livelli. (altro…)
(Pride & Joy Music) I Legions Of The Night uniscono i talenti di Henning Basse (l’ex cantante dei Metalium, uno dei singer più sottovalutati della scena metal, per (altro…)
(Vicisolum Productions) Otto album in appena due decenni sono tanti, specie se si tratta di dischi progressive. Gli svedesi tuttavia sembrano volersi innalzare come alfieri del genere, grazie a composizioni spesso pompose e forti di una ottima post-produzione. (altro…)
(Century Media Records) Dopo il terzo album uscito a fine 2019, “Immortal” (recensione qui), tornano gli americani Lorna Shore, più aggressivi e poderosi che mai grazie a questo breve ma intenso EP, il quale segna il rinnovo, sostanzialmente una vera rinascita. (altro…)
(Prophecy Productions) Continua l’evoluzione dei tedeschi Lantlos, il progetto di Markus Siegenhort (ex-Epitaph, ex-Herbst). Lantlos ormai è in circolazione da oltre quindici anni e, dopo un silenzio di sette anni, ecco che arriva il quinto album, dimenticando completamente il post black delle origini e lasciandosi andare ad un etero quanto atmosferico rock alternativo farcito di intenso dark e shoegaze. (altro…)
(Brucia Records) Il duo italiano Laetitia In Holocaust è fresco di album, avendo pubblicato il quarto lavoro “Heritage” (recensione qui) solo un anno fa; pertanto, la loro insaziabile creatività trova ora sfogo con un breve ma interessante EP, il quale offre due nuove brani ed una rivisitazione di un loro pezzo dall’album “The Tortoise Boat” del 2009. (altro…)
(Helter Skelter Productions / Regain Records) Ipnotici, decadenti, maestosi e oscuri, nonché russi. Il duo Lunar Funeral, uno chitarra e voce e l’altro batteria, sono di San Pietroburgo e manipolano tendenze doom con cenni dark-punk, puntando su pezzi che sembrano delle lunghe tirate ipnotiche, ossessive. Suoni (altro…)
(Cyclic Law*) La multistrumentista di San Francisco Leila Abdul-Rauf pubblica il suo quarto album solista. Già componente di altre band e progetti, tra i quali Vastum, Ionophore, Cardinal Wyrm, Fyrhtu, LAR si distingue per la sua capacità di suonare il basso (altro…)
(Mighty Music) Questi danesi sono nati qualche anno fa per osannare i vecchi tempi, offrendo tributo a bands quali AC/DC, Rose Tattoo ed Airbourne, iniettandoci poi un po’ di personalità, magari con la scuola dei connazionali D-A-D… e nel tempo hanno sfornato due album (nel 2015 e nel 2019). (altro…)
(Reaper Entertaiment) Se per “The Waste Land” (recensione qui) avevo espresso qualche riserva, mi trovo ora a sponsorizzare senza riserve il nuovo disco, il terzo della serie, dei finlandesi Lost in Grey: (altro…)
(Pelagic Records) “Alter” è l’andare oltre il tempo, superando la chimica reattiva tra l’arte dei due autori che lo hanno creato. Karin Park è una musicista svedese stabilitasi da qualche anno in Norvegia. Brian Williams detto Lustmord è tra i massimi esponenti del genere ambient, sia esso dark, drone e così via. La Park (altro…)
(High Roller Records) Una delle caratteristiche delle band sudamericane di heavy metal classico è quella di pescare influenze dalle due sponde dell’Atlantico: suoni british e americani si mescolano spesso insieme, con risultati talora interessanti… I cileni Lucifer’s Hammer (altro…)
(Avantgarde Music) In casa Avantgarde Music, solitamente, circola black metal. Certo, non quello ovvio e scontato, piuttosto quello stravagante, alternativo, ricco di spunti rituali, di divagazioni avant-garde, andando oltre, sempre deliziosamente lontano dal prevedibile. (altro…)
(Alone Records) Provenienti dal Canada, i Lycanthro si affidano alla greca Alone Records per il proprio debutto: i nostri avevano comunque già distribuito un EP nel 2018. “Crucible” è vibrante e nervosa, un heavy/thrash molto classico e convincente nella sua foga; il brano è (altro…)
(Nigredo Records / Realm And Ritual) Intro, outro e nel mezzo tre pezzi, una conformazione canonica per il black metal dei primordi quanto di quello underground. Hanno strutturato l’EP in questo modo i Lum ed eseguendo il genere in una maniera (altro…)
(On Fire Records) Che bella sorpresa, gli spagnoli Lèpoka! Era dai tempi in cui imperversavano i Mago de Oz che non sentivo un folk metal così cristallino… c’è tutta una complessa storia dietro “El Baile De Los Caídos”, che è diviso in due atti e presenta un booklet ricchissimo. Sono i fiati il valore aggiunto alla briosa e sostenuta “Seguimos En Pie”; (altro…)
(Totem Cat Records) Tornano dopo oltre cinque anni dal debutto i rockers psichedelici scozzesi Lucid Sins, continuando la loro teoria musicale brillante, melodica ma subdolamente occulta. La band è in realtà un duo, ma per dar vita a questa intensa opera hanno invitato un manipolo di musicisti ospiti, coprendo quindi la posizione di ulteriori chitarre, bassi, tastiere, organi ed anche il violino. (altro…)
(High Roller Records) “The Wizard and the Tower Keep” mi aveva davvero entusiasmato; mi sono quindi lanciato sulla ristampa su LP del debut dei Legendry… per uscirne parzialmente deluso. Questo disco (non lontana nel tempo la prima uscita: è del 2016) è forse ancora più primitivo, retrò e fumoso… ma anche (altro…)
(Sentient Ruin Laboratories) Esplosione nucleare a Toronto e conseguente onda d’urto che si espande per il pianeta. Un evento catastrofico di nome Last Agony! Viene in mente questo scenario ascoltando “The Imminent Slaughter”. La formazione canadese è di una tossica e incalcolabile capacità di distruzione (altro…)
(Autoproduzione) A Tato Rivas, musicista e sound engineer venezuelano trapiantato negli USA, non manca certo il coraggio: e così la pandemia diventa una occasione per produrre il suo debut come musicista metal. In “This is Lyonen” Tato fa (altro…)
(Invictus Productions) Secondo EP per il trio scozzese Lunar Mantra, della durata di poco oltre ventotto minuti distribuiti in quattro pezzi e dei quali il primo è una intro e l’ultimo di oltre nove minuti è un ambient dai toni rituali. La blackened death metal band sfodera un sound affilato in “Nexicthon” e “Azothic Pyres”, nel (altro…)
(Reaper Productions) I Lady Beast di Deborah Levine vanno dritti per la loro strada, senza deviare di un millimetro: il loro quarto album (ci siamo persi il terzo, ma qui c’è la recensione di “II”) è sempre quello che si chiama ‘old school heavy metal’, ortodosso per definizione e per scelta. (altro…)
(Inside Out Music) Ne è passato di tempo ad quando nel 1997 Mike Portnoy, al tempo ancora membro dei Dream Theater, ideò questo super gruppo come percorso parallelo alla band principale. Subito con lui il bassista Tony Levin (King Crimson) ed il tastierista Jordan Rudess che successivamente entrò a sua volta nei Dream Theater. (altro…)
(Svart Records) C’è punk, c’è rock’n’roll, c’è una devastata spensieratezza nella musica di questo super gruppo internazionale. Anzi, considerata la provenienza dei membri della band, “Caveman Logic” è un atto di spensieratezza, musica scritta e suonata divertendosi, concepita per divertire. (altro…)
(Sliptrick Records) È uscito l’anno scorso questo quarto album degli italiani Lucic Dream… tuttavia si tratta di un’opera curata che merita molta attenzione, anche dopo tanto tempo. Il loro genere ruota attorno un metal progressivo, con evoluzioni spesso heavy le quali danno ai brani un mordente che emana energia e coinvolge, piuttosto puntare alla pura ricercatezza tecnica fine a se stessa. (altro…)
(Svart Records) Secondo capitolo per il quintetto italiano che ora approda alla corte di una delle migliori label per queste sonorità (fortunatamente) impossibili da classificare con chiarezza o in modo inequivocabile. Tra il prog e il synth, tra jazz e psichedelico, tra metal -anche estremo- e musica ambient, con un un moniker preso a piene mani dal primissimo film di genere fantascientifico italiano (in bianco e nero, diretto Paolo Heusch, uscito nel 1958, con Paul Hubschmid, Madeleine Fischer e Fiorella Mari), la band regala quaranta minuti nei quali immergersi senza ritegno, abbandonando la realtà ed aprendo all’ignoto la mente la quale verrà trasferita in altre dimensioni, attraversando lo spazio, cavalcando il tempo, ignorando ogni barriera fisica. (altro…)
(Autoproduzione) Davvero molto ambizioso questo debutto degli statunitensi The Lylat Continuum. La formazione proveniente dal Colorado non si pone alcun limite, passando con estrema disinvoltura dal death metal iper tecnico e brutale al psichedelico, il tutto diluito in soluzioni progressive. (altro…)
(Cruz Del Sur Music) Finalmente il terzo album per gli eccentrici e geniali tedeschi Lunar Shadow, il terzo con la medesima label. C’è magia nel loro heavy rock, nel loro atteggiamento sonoro post/indie il quale incrocia sentori dark wave ad heavy metal classico, senza scordare radici derivanti dal black. (altro…)
(AFM Records) Non so cosa sia successo a Daniel Brennare. Dopo il favoloso “Illwill” del 2011 la band si è sgretolata e lui è scomparso, svanito, inghiottito dalle tenebre. Daniel è Cambiato. Diamine, guardi le sue foto e lo trovi irriconoscibile. Cosa diavolo è successo in questi undici anni? E non mi dite che Daniel è tornato creativo a causa della stronzata dei lock down, in quanto già nel maggio del 2019 dichiarava via social di essere al lavoro sugli ultimi ritocchi di “Ominous”. (altro…)
(Art Gates Records) Dopo tre dischi su Edgar Allan Poe e uno sui templari, il progetto spagnolo Legado de una Tragedia si dedica a cantare la conquista romana della Britannia: il mastermind della band, Joaquín Padilla, sceglie stavolta di comporre un disco totalmente orchestrale (altro…)