(Century Media) Non sono in molti a sapere che i Sanctuary sono la band da cui si sono originati i Nevermore: attivi fra 1985 e 1992, e poi riformati negli anni ’10 con una lineup rinnovata, i nostri proponevano un us power metal sporco e rognoso, abbastanza simile a quanto offrivano negli stessi anni Vicious Rumors e Metal Church. Questo “Inception” non è altro che una ri-registrazione di brani incisi nel 1986 e poi quasi tutti finiti sul debut “Refuge denied”; non può quindi essere considerato un nuovo album, ma interesserà certamente i collezionisti e i die hard fan della band (ma non, ovviamente, i puristi degli eighties). Gli stop’n’go della batteria aprono “Dream of the Incubus”, heavy/speed metal a tinte horror ben interpretato da Warrel Dane e dal suo cantato talora in falsetto, talora sornione. Notevoli anche i repentini cambi di tempo nel finale. Violenta e oscura “Die for my Sins”, mentre “Soldiers of Steel” contiene delle parti molto teatrali, ancora ottimamente interpretate dallo sgraziato ma sempre efficace Warrel. “White Rabbit” è una scheggia di horror metal condensata in appena 2’30’’; con “Battle Angels” siamo praticamente dalle parti del thrash. “I am insane”, grida poi Warrel, e non esitiamo a credergli; chiudiamo con le atmosfere malsane e puramente kingdiamondiane di “Veil of Digsuise”. Storicamente molto interessante e ancora attuale, con la sua copertina, naturalmente, di Ed Repka.

 (René Urkus) Voto: 7,5/10