(Andromeda Relix) Per gli amanti del metal italiano degli anni ’80, sicuramente quello dei Circus Nebula non sarà sicuramente un nome nuovo. È infatti dal lontano 1988 che la band forlivese calca i palchi del Bel Paese a supporto di formazioni come Death SS, Paul Chain, Dogs D’amour e molte altre. Molti musicisti sono ruotati in seno alla band, ma è il nucleo storico, formato dal cantante Mark Ash (Amphetamine, Nasty Tendency), il chitarrista Alex “The Juggler” (Buttered Bacon Bisquits) ed il drummer Bobby Joker (Diatriba) a mantenere salde le redini del gruppo da ben trent’anni. Tre decadi all’insegna del rock più rumoroso, selvaggio e potente, con frequenti sferzate NWOBHM, il tutto riletto in un’ottica vicina al punk. Immaginiamo una jam session tra Motorhead, Kiss, primi Iron Maiden e Lynyrd Skynyrd ed avremo un’idea del sound proposto dai Circus Nebula. “Vacuum Dreamer” è pregna di sonorità southern, con chitarre acustiche che ricordano lo Zakk Wylde di “Book Of Shadows”. “Ectoplasm” è caratterizzata da un chorus anthemico ed estremamente semplice, che si stampa in mente già dal primissimo ascolto. “Welcome To The Circus Nebula” gronda epicità ad ogni nota, con richiami marcati a Manowar e Judas Priest. “2 Loud 4 The Crowd” alterna velocità elevate alla Motorhead nel riffing, mentre la voce di Mark Ash fa il verso a quella di Paul Stanley, intonando un ritornello estremamente catchy. “Mr. Pennywise” è purissimo rock’n’roll, con linee vocali che richiamo molto da vicino quelle di “Johnny B. Good”, classicissimo pezzo di Chuck Berry. Un ottimo album di debutto, per una band che da trent’anni propone rock’n’roll arrabbiato, rumoroso e ricco di passione.

(Matteo Piotto) Voto: 8/10