(Pitch Black Records) E chi se lo aspettava che i francesi Debackliner fossero così bravi? Questi esordienti mettono su un disco che incrocia heavy, power e groove metal, per un risultato che ha radici nell’antico ma suona moderno e smaliziato. La opener “Pandora” vive del giusto contrasto fra potenza e melodia, e può ricordare i Brainstorm o i Sinbreed. Cangiante “Rise of Angel”, con i suoi mutamenti nel tempo, nell’atmosfera e nel cantato; stupisce anche “Children of the Night”, con escursioni strumentali degne della NWOBHM, e passaggi che io definirei senza timore speed. Vecchio e nuovo si inseguono in “Erase the Hordes”; heavy da cassetta, con cori indovinati e riff grasso, per “The Omega”, mentre con “Jolly Roger” i nostri affrontano un lungo epos. I ritmi catchy di “Circle” chiudono un disco furbo e smaliziato che mi ha convinto dall’inizio alla fine. Certo, i puristi dei singoli generi potrebbero trovare a tratti irritante il meltin’ pot sonoro dei transalpini, che però non sono mai dispersivi o (troppo) compiaciuti. Davvero meritevole!

(René Urkus) Voto: 8/10