(Iron Bonehead) Dopo avere esordito con l’ottimo demo tape “Vastitas”, giungono al primo album i neozelandesi Verberis, che confermano le intenzioni bellicose messe in mostra nel precedente lavoro, apportando contemporaneamente alcuni sensibili miglioramenti nel songwriting. Le composizioni sono sempre estreme, grezze e brutali, ma sono maggiormente strutturate e tecniche, più death metal oriented, a discapito delle forti influenze black metal presenti su “Vastitas”. Il sound è crudo, brutale, totalmente old style e permeato da una malsana atmosfera oscura e maligna, questa si, debitrice del background black metal della formazione. Il risultato è annichilente, e la band riesce ad intrigare l’ascoltatore, riuscendo dove molte formazioni iper prodotte e raffinate non sono riuscite. “Protogonos” si apre con un sinistro arpeggio di matrice slayeriana, che lascia spazio ad un marasma di riffs veloci ed efferati, senza mai divenire caotici. Indovinati i brevi rallentamenti, efficaci nel rendere le ripartenze ancora più letali. La title track risente molto del thrash/death di metà anni ’80, con richiami a primissimi Sepultura e Sarcofago. Un album che non ha nessuna intenzione di proporre qualcosa di nuovo, ma che dimostra una innata passione e competenza per un genere immortale ed intransigente come il death metal.

(Matteo Piotto) Voto: 8/10