(Mighty Music) Bello il debutto dei finlandesi Corona Skies, non ‘la solita power metal band dalla terra dei mille laghi’, ma una formazione di power/melodic metal che incorpora un po’ di tutto nel proprio sound, riuscendo nell’impresa di divertire senza creare un pasticcio insensato. L’intro “Rite of Passage” si fonda su tastiere incredibilmente ariose, preludio a una “Big Boys Blues’” che mi sembra rubacchiare un giro e una melodia a un classico degli Avantasia. Con quel briciolo di follia caciarona degli ultimi Sonata Arctica “The social Network”; ballatona non disprezzabile “Falling Sky”. “Delirium Disco” va presa per quello che è, ovvero una (spero) scherzosa commistione fra power metal e disco music: a me fa venire la pelle d’oca, ma non posso imporvi una mia idiosincrasia personale… l’happy rumoroso di “Summer Bum” mette di buon umore, forse la cosa che funziona di meno nella sua canonicità (ma comunque funziona) è la lunga suite “The Sea of my Mediocrity”. Con la seconda ballad “Only the Gods are lonely”, che mi ha ricordato i primi Freedom Call (quelli di “Hymn to the Brave”), si chiude un disco dal tocco leggero e felice. Certamente i Corona Skies meritano una possibilità da chi bazzica le band e i generi citati: tutto troverete tranne la solita solfa.

(René Urkus) Voto: 7,5/10