(Nuclear Blast) Dopo lo split con gli Eluveitie, Anna Murphy, Merlin Sutter e Ivo Henzi si sono dedicati a un progetto decisamente diverso, che vede oggi la pubblicazione del proprio debut. I Cellar Darling sono abbastanza lontani dal metal, e del resto definiscono la propria proposta ‘new wave of folk rock’: tuttavia, alcuni elementi del loro sound potranno certamente piacere a chi ascolta folk (ovviamente) e gothic. Furbissima ma vincente la opener “Avalanche”: refrain di una parola (il titolo stesso del brano), suoni patinati da gothic metal di cassetta, la voce di Anna sinuosa e oserei dire erotica, la ghironda buttata qui e lì per rendere il tutto più accattivante. Avvolgente “Challenge”, strutture più complesse e vagamente prog per “Six Days”, che finalmente va oltre la canonica struttura-canzone per delle belle divagazioni strumentali; il fantasma degli Eluveitie si agita nei passaggi folk della più aggressiva “The Hermit”, mentre la breve parentesi acustica di “Water” mi ha fatto addirittura pensare agli Anathema di qualche anno fa. Radiofonica “Fire, Wind & Earth”, e anche “Under the Oak Tree” sceglie strade semplici ma non per questo meno coinvolgenti, con vocalizzi vicini ormai al teenage rock. Dobbiamo aspettare la fine della scaletta per avere la canzone che vale il prezzo del biglietto: “Hedonia”, cantata in tedesco, parte nella più pura tradizione folk centroeuropea, e si evolve poi su veloci melodie, a tratti da soundtrack, con la ghironda sempre presente. La chiusa con “Redemption”, in un crescendo del cantato di Anna, è pure molto consona. Una valida alternativa ai nostri soliti ascolti, non a caso sponsorizzata dalla Nuclear Blast.

(René Urkus) Voto: 7,5/10