(Subasound Rec.) L’album del ritmo è con Fabrizio al basso e Alessandra alla batteria. In due per un risultato ampio, sconfinato e spezzettato in tanti colpi sulle pelli e sulle corde. Fabrizio Giovampietro e Alessandra Fiorini sono di Cremona e rappresentano una coraggiosa proposta di natura più o meno sperimentale. Sperimentale perché edificare un album con due soli strumenti che solitamente nel rock sono la sezione ritmica, significa in un certo senso correre il rischio di restringere il campo di azione. Rischio forse evitato, visto che le melodie sulle quali le dita di Giovampietro si inerpicano sembrano salire, intrecciarsi, avanzare e dunque crescere nel corso dei pezzi strumentali che i Zenden San hanno inciso. La Fiorini ribatte e batte ogni colpo, doppia ogni nota oppure ci va contro, costruendo contrappunti, svisando verso altre direzioni per armonizzare il comparto musicale. Ai Zenden San basta poco per essere frizzanti, visto che basso e batteria scatenano appunto un ritmo che sembra essere un percorso, una mappa sonora sulla quale ogni particolare prodotto dai due musicisti si sviluppa con decisione. “Daily Garbage” consta di quasi trentotto minuti di musica, delineata attraverso nove pezzi strumentali nei quali il duo esprime un proprio e personale sound. Il ritmo è sovrano, qualche tocco di elettronica sparso, leggere sfumature blues e jazz, tanto funk, momenti industrial, ma la cifra finale vede il sound dei cremonesi asettico, non dipende da niente e da nessuno. Difficile immagazzinare nella mente la marea di slap e tempi e controtempi, di ritenere nella testa una linea sequenziale e melodica precisa, ma l’obiettivo dei Zenden San non era forse questo quando hanno pensato e poi inciso “Daily Garbage”.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10