(Selfmadegod) Con il terzo album Psudoku estremizza il proprio discorso musicale, alimentandolo con ulteriori generi e stili da comprimere in una svariata galleria di cose. Psudoku è un progetto norvegese che concentra nelle proprie composizioni grindcore, elettronica, mathcore, jazz, metal, hardcore. Il tutto fa sembrare una pura follia, anzi una pura esternazione di schizzate e nevrasteniche attitudini musicali. In un certo senso ricordano Mr. Bungle e Naked City, ma anche i francesi Pryapisme e… Insomma non sono i primi ad arrivare su un terreno nel quale più generi e stili si fondono per dare vita a un collage sonoro. Non i primi, non gli ultimi, essenzialmente dei validi propositori di sperimentazione, avanguardia e di una sana e giusta follia che vuole vedere oltre il formato canonico delle canzoni, fondendo cose diverse tra loro se non addirittura opposte. Ad esempio la loro elettronica manifestata dai synth sembra scimmiottare le progressione della musica classica, inserite in un contesto ritmico ipertrofico e fatto di anfetamine! Stile comunque complesso (ascoltatelo QUI), difficile da descrivere. Album che si che lascia sbalorditi e magari poi si ritorna dentro dopo giorni, giusto per riprendersi da tanto estremismo. Forse non per tutti, ma tutti dovrebbero passarci almeno una volta nella vita!

(Alberto Vitale) Voto: 8/10