(Westworld) Tra i minori del rock britannico degli anni ’80 e con un nome pittoresco, il quale nasce dal rocker Gene Vincent e una sua canzone, appunto “Jezebel”. Eppure questa band dalle origini gallesi, trapiantatasi a Londra alla ricerca di fortuna, si costruì una certa reputazione lungo il corso degli anni ’80. Questo album uscì nel 1993 quando già dal precedente lavoro Michael Aston gemello di Jay, i fondatori della band, aveva ormai preso la direzione solista, mentre gli altri continuarono per conto proprio. La separazione tuttavia portò a un duello legale nel 1997. Michael creò una versione statunitense della band e di fatto al mondo circolavano due band con lo stesso nome. Solo dopo il 2009 si arrivò a un accordo e tra l’altro molto curioso. Michael e Jay avrebbero usato il nome di Gene Loves Jezebel nel proprio paese di residenza, ma quando l’uno era in tour o pubblicava qualcosa nel paese dell’altro, la band diventava Michal Aston’s Gene Loves Jezebel o Jay Aston’s Gene Loves Jezebel. Venendo a questi giorni, Jay dopo una campagna di raccolta fondi ha pubblicato un nuovo album, l’ultimo è del 2003, per la Westworld Recordings/Plastichead nel giugno scorso. Che album è “Heavenly Bodies”. Bello, a tratti sognante, semplice. Nessun rock pomposo, nessuna megalomania, ma tanta semplice e genuina melodia. Pathos, quiete, poca irruenza. Un alternative rock d’altri tempi e in una certa misura sobrio. Un andamento un po’ pop per alcune situazioni, come per “Break the Chain” ad esempio, ma in effetti la band ha sempre puntato al mercato, tuttavia attraverso una certa qualità e un proprio stile. Questa ristampa presenta quattro canzoni bonus, tra le quali il singolo “Josephina” con la b-side “Tomorrow’s Colours”.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10