(Memorial Records) Primo full length per Downfall, formazione marchigiana nata nel 2007, con due EP all’attivo. Inizialmente influenzata dal thrash di Metallica e Megadeth, la band nel 2011 in concomitanza con il cambio di chitarrista (Matteo Luconi al posto di Francesco Morico) estremizza il proprio sound, avvicinandosi allo stile degli Slayer, mantenendo comunque l’impronta hardcore (stile che in parte caratterizza gli stessi Slayer) già presente agli esordi. Nel 2014 i Downfall pubblicano l’EP “Globalized Anger”, contenente anche due pezzi composti dall’ex axe man, e segna la transizione tra il vecchio ed il nuovo stile. “Punishment For The Infidels” è un’autentica mazzata di old school thrash metal, con brani tirati intervallati da parti più groovy vicine ai Pantera (altra band influente per i nostri), costituendo un mix letale. “Abyss” è il brano che i citati Slayer non scrivono più dai tempi di “God Hates Us All”, dal riffing tirato, cambi di tempo repentini, assoli noise e vocals urlate (ottima la prova di Federico Natalini, una sorta di Tom Araya più rauco). “Corrupted In Black” è un’allucinante legnata thrash/hardcore che non fa prigionieri. “Misanthropic Solution” aggredisce l’ascoltatore alternando incalzanti mid tempo ad accelerazioni furiose. “The Torture è più lunga ed elaborata, chiamando in causa i Sepultura di “Arise”. Un album che non pretende certo di essere innovativo, ma che rende omaggio a quelle sonorità che ogni vero appassionato di thrash metal ama visceralmente, sfornando una manciata di pezzi che non sfigurerebbero affatto nel songbook dei loro mentori.

(Matteo Piotto) Voto: 8/10