(War Kommand Records) Oscuri. Malvagi. Pervasi da concetti di male supremo. Ma soprattutto occulti, un occulto legato ai misteri della terra di origine -la Sicilia- che in questo album viene esaltato, venerato, reso vivo. Dopo quattro anni dalla formazione, alcuni split (uno è questo) e un EP arriva il debutto dei Siciliani Malauriu: una band strana, originale, con un sound micidiale e testi laceranti. E sono proprio i testi a mietere più vittime, per gli argomenti funerei e violenti cantati in italiano e in siciliano (e anche latino), con clean vocals incisive annegate dentro un generalmente black mid-tempo pesante, in un certo senso di stampo funereo e doom. Dopo il nefasto intro “Initiatio – Excommunicatio” è “Iusta Funebria” a svelare la carte rivelando un ammasso di riff coinvolgenti, provocanti, irriverentemente catchy…. e l’ottima performance di un guest illustre, il singer degli Impero delle Ombre. La title track è più tirata, ma il cantato rimane lento, quasi sussurrato, un equilibrio letale tra spoken-words e cantato, il quale regala un’atmosfera estremamente sinistra al brano. Pura essenza black, per quel legame con le origini e le tradizioni della band che lo compone, con la liturgica “Abbrucia Sulu”, una canzone ancora una volta inquietante con un testi recitati in Siciliano. Intense le influenze death sulla concettualmente feroce “Anguiformis”. Più black e grezza “Occulta Ars” prima della conclusiva traccia ambient “Ultima Celebratio – Exitus” la quale nasconde una destabilizzante ghost track. Album con suoni tetri, ovattati, pesanti… ma incredibilmente catchy. La registrazione si colloca assurdamente tra l’underground ed il professionale considerando che la resa dell’album è perfettamente in linea con musica e lyrics. Una sorpresa fantastica questi Malauriu; una sorpresa nel nome di una depressione infinta ed una decadenza illimitata, componenti che annullano la speranza, la luce e la vita stessa. Un esempio di black metal essenziale, radicale ed assolutamente fedele alle origini per purezza, coerenza, suoni e overdose di malvagità.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10