(Massacre Records) Tornano tutti, potevano mancare loro? I Nocturnal Rites sono una delle band europower ‘storiche’ (il loro esordio è del 1995), ma degli svedesi si erano perse le tracce dopo lo sbiadito “The 8th Sin”. Li ritroviamo ora, con l’ingresso in formazione dell’esperto Per Nilsson, e sempre più orientati verso un heavy/groove metal molto aggressivo, che con il power però condivide ancora momenti significativi. “Heart black as Coal” parte su sonorità molto moderne, con chitarroni gommosi e addirittura qualche effetto elettronico; di tutt’altra pasta “Before we waste away”, power metal melodico con spunti hard rock, ed è ancora differente “Repent my Sins”, che mescola spigolosità a un giro portante quasi in stile Avantasia. “A Song for you” fa pensare agli Evergrey, che hanno forse il sound più vicino a quello di questi Nocturnal Rites degli anni ’10, mentre “The Ghost inside me” ha un approccio boombastico e a tratti epico che di certo non dispiace. “Flames” è una power ballad leggera, dall’approccio radiofonico; con la svelta e melodicamente ispirata “Welcome to the End” si chiude un disco che si fa apprezzare nel complesso. Chi li amava all’epoca apprezzerà l’evoluzione; chi li conosce adesso, si troverà davanti una band ruggente e preparata.

(René Urkus) Voto: 8/10