Ecco Mike e Bellix, rispettivamente voce e batteria dei Niamh. La band di Vercelli arriva attraverso la Ghost Label Record con l’album “Corax“, un lavoro ricco, pieno di stile. Musicisti non comuni i quattro, le loro precedenti esperienze e quelle attuali non sono affatto trascurabili. Scoprite tutto di seguito.

Provenite da diverse esperienze e affatto trascurabili: Mike con gli Arcadia, lo stesso vale per Tommy, mentre Mateja e Belix con gli Indigesti. Detto ciò, come e perché nascono i Niamh?
[Mike] Beh, ruotiamo tutti nella solita scena musicale da tempo, anzi, lo strano era che ancora non avessimo fatto una band! Come giustamente hai detto, io e Tommy eravamo già “colleghi”, mentre Mateja ci ha seguito con gli Arcadia in diversi tour come fonico, quindi era già uno di famiglia. E’ stato quindi tutto naturale, una volta che ci siamo trovati, scrollarsi del vecchiume di dosso e dare vita a qualcosa in cui crediamo e che ci dia nuovi stimoli.

Un corvo, chiazze di colore come sangue, segni, parole sul bianco di fondo. Il titolo “Corax”. Cosa esprime questa copertina?
[Mike] Mi è piaciuta molto la figura del corvo: oscura, introspettiva, ma allo stesso tempo affascinante e misteriosa. Un po’ come vivo il nostro sound. Volevo accostare elementi che non per forza a prima vista parevano avere qualcosa in comune, cercando un’armonia. Alla fine il risultato mi è piaciuto molto.

Mike (in foto, ndr), presumo che devo chiedere a te per i testi… Li trovo carichi di metafore e di una sommaria simbologia. Cosa ha concretamente contribuito a crearli?
[Mike] Ho sempre pensato che scrivere dei testi è come mettersi un po’ a nudo, come scoprirsi un pochetto. Quindi, è dura lasciarsi andare pienamente, allora giochi con metafore e allusioni, ti nascondi un po’ anche se una parte di te vorrebbe essere più esplicita. E così vengono fuori aspetti che a volte nemmeno io credevo di avere, un lato ironico e dissacratorio, pensa un po’ a “Mrs Fletcher’s Relatives” e “Putting the FUN in Funeral”, o più poetico come in “The WOW Effect”.

A proposito di “Mrs. Fletcher’s Relatives” e “The Wow Effect”, penso che il vostro sound sia immediato, i suoni corposi e i vostri pezzi sono anche carichi di atmosfere. Le suddette canzoni ne sono un esempio lampante. Sono canzoni nelle quali aleggia un qualcosa. Un’atmosfera appunto. Avete puntato spontaneamente su questo? L’elettronica usata è stata inserita per sottolineare queste atmosfere?
[Bellix] Abbiamo puntato sicuramente a dare un sound particolare ad ogni pezzo, ma nel caso dei due che hai citato abbiamo voluto dare molto più spazio ed importanza all’elettronica, dopo aver sentito come ci suonavano a struttura ultimata, amalgamando uno strumentale più semplice ma d’impatto, con un’elettronica che creasse una qualche atmosfera che ci facesse uscire dagli schemi classici.

Resta il fatto che per quanto immediato, “Corax” presenta una certa cura. Un album comunque ben costruito. “Paracetamolotov” ad esempio è un buon manifesto generale dei vostri intenti. Tuttavia, come mai quella cover, cioè “Maniac”, presente nella colonna sonora del celebre film “Flashdance”?
[Bellix] “Maniac” è la prova che non ci prendiamo mai troppo sul serio. Volevamo una cover più che conosciuta, un’icona del passato, ma di un genere completamente diverso. Era perfetta per lo scopo ed una volta fatta nostra, il video parodia era dietro l’angolo. Come avremmo potuto non farlo?

Di chi è stata l’idea del videoclip (disponibile di seguito, ndr)? Come lo avete organizzato?
[Mike] Il tutto è quasi nato automaticamente mentre arrangiavamo la cover. Una volta trovate le persone giuste per metterla in pratica, è stato facile e divertente. Confesso che “recitare” non è proprio nelle mie corde, però il risultato finale è ironico e accattivante. Spero sia piaciuto!

Sul discorso delle vostre precedenti esperienze, cioè Arcadia e Indigesti, cosa vi resta oggi dentro di tutto ciò? Sugli Arcadia chiedo a Mike cosa farà ora la band. Suonerete all’est con i Children Of Bodom e con un nuovo bassista. Poi cosa farete? Bellix, puoi darmi qualche tuo ricordo sugli Indigesti? È una realtà hardcore che mi ha sempre entusiasmato.
[Mike] Sì, siamo tornati da pochi giorni, è stata un’esperienza intensa e importante. Non capita spesso di suonare davanti a un pubblico così entusiasta. A breve inizieremo a lavorare sul disco nuovo, abbiamo già qualche idea interessante che stiamo mettendo a punto. Fra qualche mese dovremmo iniziare le registrazioni, forti anche della ‘new entry’ Dave al basso, che ha curato anche la produzione di “Corax”. Insomma, tutto rimane in famiglia.
[Bellix] (in foto, ndr) Posso dire che l’esperienza con gli Indigesti, pur essendo stata breve, è stata intensa! L’ambiente hardcore mi era già familiare, ma con loro ho avuto l’occasione di partecipare ad eventi importanti, godendomi i fans che si spaccavano il muso sotto il palco, dando sempre il massimo per garantire una bella performance e tenendo alto il loro nome e la loro reputazione. Aspetto mai da sottovalutare quando si è nei panni di un turnista.

Ho letto che state già pensando a un nuovo album. Perché? Avete del materiale accatastato da parte? Nuove cose?
[Bellix] I Niamh sono un cantiere sempre aperto! Parallelamente ai live e alla promozione di “Corax” abbiamo già cominciato a scrivere pezzi nuovi per il prossimo album. Per poter avere sempre del materiale da offrire e per portare avanti il nostro progetto, senza esclusione di colpi.

Domanda più leggera… Nel vostro Facebook c’è nelle informazioni alla voce ‘genere’ c’è scritto ‘From Beatles to Cannibal Corpse’. Ecco, secondo voi quale è l’album dei Beatles che ognuno dovrebbe avere tra i suoi dischi?
[Mike] Sì (ridendo, ndr), ovviamente la dichiarazione è ironica, però chiarisce subito come etichette e simili non ci tengono e andiamo per la nostra strada, non temendo sperimentazioni varie. Credo che uno dovrebbe avere almeno due o tre dischi dei Beatles, ma se proprio dovessimo ridurre a uno, direi “Help”. Per i Cannibal Corpse, beh, diciamo “Tomb of the Mutilated”. Oh come vorrei fare una cover di “Hammer Smashed Face”!

(Alberto Vitale)