(autoproduzione) Terzo lavoro registrato in presa diretta, in maniera buona, semplice. “Gaze into the Abyss” (ascoltatelo QUI) è il frutto del bagaglio musicale del trio calabrese (a fine agosto la band si è ritrovata senza batterista), il quale pesca sommariamente dal thrash metal oltre all’heavy e l’hard rock. Il tutto è distinguibile nelle venature dei pezzi. “Absence”, opener dei ventotto minuti totali ispirati dall’opera di Friedrich Wilhelm Nietzsche “Al di Là del Bene e del Male”, rappresenta un primo esempio dell’ambivalenza di generi in seno alla band. Nell’EP, anche se quasi mezz’ora di musica ne farebbero di fatto un album, si nota comunque un lieve alone di oscurità, abbinato a una forza ben veicolata nei pezzi. “Mechanical Eye” è uno heavy-thrash d’altri tempi. Il riff iniziale ha una progressione micidiale, poi la canzone sviluppa una cadenza stoner e una propria evoluzione. “Parallax” è uno dei momenti migliori dell’album: strumentale non veloce ma spigliata, su un mid e low tempo che spazia dal metal a fasi nettamente prog. “Sorceress of Evil” è un altro momento intenso di questo album, semplicemente perché oltre alle qualità dei singoli, la canzone appare con un arrangiamento interessante e delle melodie e rifiniture ben riuscite. “Sorriso Amaro” è rabbiosa, cattiva, e ovviamente in italiano. L’elemento distintivo è il riffing in tutto ciò: arrangiato bene, scorrevole, alterna fasi veloci ad altre andanti. I Dripping Sin arrivano al quinto anno di attività con un modo di suonare proprio: atmosfera generale un po’ uggiosa, tranne per “Parallax”, potenza del sound, riff ritmici accattivanti, assoli ben assestati. Soprattutto un sapere lavorare di fino. Tra queste peculiarità spicca però anche un cantato migliorabile. Va bene la voce urlata, roca, il gracchiante scandire di alcune sillabe, tuttavia l’insieme generale è da perfezionare, magari migliorando l’inglese e rendendo il cantato più ‘comprensibile’ perché i testi avrebbero qualcosa da dire, da comunicare. La band si sta evolvendo nella sua dimensione underground, ed è attesa nel futuro, per qualcosa di più grande, perché «tutti gli esseri hanno creato qualcosa al di sopra di sé», come appunto direbbe Nietzsche.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10