(Autoproduzione) Davvero convincente questo “Born In Doom”, debutto dei trevigiani MindCrushers. Nata nel 2010, la band comincia da subito a comporre canzoni proprie e a suonare dal vivo, facendo la solita trafila di cambi di line up ed aggiustamenti vari. La base di partenza è un thrash metal ottantiano che talvolta richiama i Kreator soprattutto nelle parti soliste, con influenze che spaziano dal death metal al metal classico. Il risultato è una gustosa miscela tra riffs taglienti, parti furiose e azzeccate melodie riconducibili al death melodico (ed ai citati Kreator da “Violent Revolution” in poi). L’atmosfera che pervade tutto il lavoro è oscura, maligna e minacciosa (l’influenza dei Celtic Frost serpeggia, non tanto come sonorità, ma proprio per il mood sprigionato). Il trittico iniziale mette subito in mostra una spiccata aggressività, tenuta intelligentemente a bada da indovinate linee melodiche e buoni cambi di tempo. “Inverted Buddah” è valorizzata da un pregevole assolo di stampo metal classico, mentre “Crystal Night Of Knives (Kristallnacht)” ha un approccio vicino al punk nel riffing portante. Un album decisamente professionale, considerando che si tratta di un debutto autoprodotto. Una band in grado di mescolare le evidenti influenze con personalità e decisamente pronta ad affacciarsi nel panorama metal estremo nazionale e non solo.

(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10