(Nuclear Blast) La vicenda sta assumendo qualche tono un po’ stucchevole da telenovela: una volta abbandonati i Battle Beast (che annaspano pericolosamente con l’ultimo album “Bringer of Pain”), Anton Kabanen ha fondato una nuova band, i Beast in black (e già sulla somiglianza dei due nomi ci sarebbe molto da riflettere), la quale, messa anche lei sotto contratto dalla Nuclear Blast, pubblica questo “Berserker” che è un duplicato assoluto di quello che fanno i Battle Beast! Sembra di essere tornati alla fine degli anni ’90, quando le band di teen pop facevano finta di litigare e si sdoppiavano per vendere il doppio… quello che davvero non capisco sono i discorsi di Kabanen, che ha voluto con questo progetto attuare il ‘back to the roots’ di una band che ha pubblicato quattro album, non quindici, e tra l’altro senza significative differenze fra un disco e l’altro… come che sia, in questo “Berserker” troverete ancora quella (solo a tratti simpatica) miscela di heavy e power con tastiere sbarazzine che il finlandese si ostina a paragonare ai Judas Priest. La traccia autotitolata può far pensare a dei Sabaton meno guerreschi; elementare “Blind and frozen”, mentre “Blood of a Lion” sarebbe stato, con un altro arrangiamento, un inno potente. “Zodd the Immortal” è dedicata al celebre personaggio del manga Berserk; inqualificabile “Crazy, mad, insane”, una specie di dance metal coi suoni degli anni ’80, un orrendo incrocio fra Cindy Lauper e l’happy più caciarone. Grintosa “End of the World”, ma siamo ormai alla fine, e una ballad fin troppo laccata come “Ghost in the Rain” non cambierà certo gli equilibri. Ai confini dei metal, trascurabile e troppo compiaciuto.

(René Urkus) Voto: 5,5/10