(Century Media) Nel 2016 i Witchery erano tornati dopo ben sei anni di distanza dal precedente “Witchkrieg” con l’album “In His Infernal Majesty’s Service”, composto soprattutto per festeggiare i vent’anni di una band che negli ultimi anni aveva latitato, pubblicando solo tre dischi in dieci anni. Galvanizzati dagli ottimi riscontri ottenuti, tornano dopo solo un anno con un lavoro che prosegue la vena creativa delle ultime releases. Meno spazio quindi alle partiture speed metal, presenti si ma in maniera molto minore rispetto ai primissimi dischi, in favore di un blackened thrash metal piuttosto eclettico. Dopo l’intro di stampo thrash, tocca a “True North ad aprire le danze con il suo incedere epico e solenne, a metà strada tra Bathory ed i Marduk di “Materialized In Stone”. Se “Amun-Ra” gioca su sonorità speed old school e “Seraphic Terror” alterna un groove assassino ad accelerazioni devastanti, è con “Dry Bones” che i Witchery riescono a stupirci, richiamando echi voivodiani e rileggendoli alla loro maniera. “A Faustian Deal” è ipnotica ed in un certo qual modo sensuale, con quella ritmica cadenzata e sinuosa che la rende uno dei pezzi più riusciti ed inusuali. Un ottimo ritorno per una band che ha saputo modernizzarsi pur mantenendo una certa coerenza stilistica.

(Matteo Piotto) Voto: 7/10