(AFM) Si ricordano ancora gli albori dei tedeschi Emil Bulls, quando il loro metal implementava hardcore, variazioni alternative e il tutto mirato a un sound forte e mai volutamente pesante. Circa venti anni di storia, nove album totali e un’identità del loro alternative metal oggi espansa. “Kill Your Idols” è l’album alternative metal di questi tempi, cioè una serie di pattern ritmici volubili e possenti che sorreggono riff massicci e il tutto stemperato da improvvise aperture melodiche, sia nei ritornelli che nei vari ponti. Buono il livello degli assoli delle chitarre, che anzi avrebbero meritato qualche spazio in più. I trequarti d’ora di musica vengono ben piazzati, arrangiati con cura, con l’aiuto del missaggio di Benny Richter che in passato ha contribuito al sound della band in altri album. “Miss Magnetic” e “Once and for All”, sono due pezzi dalla presa immediata e forse “Euphoria” in questo batte le due canzoni menzionate, rievocando l’abitudine della band a presentare almeno un pezzo ‘easy’, radiofonico, nei propri album. L’uso dei cori, dell’inno, è un altro modo per stemperare la durezza, il metal e aprire il fianco a modalità catchy, come nel caso di “In Any Case Maybe” e “Anatomy of Fear”. L’album chiude con due pezzi che valorizzano, ognuno a modo suo, i lati più melodici dei tedeschi: “Levels and Scales”, canzone ben arrangiata e ricca di pathos, e “Winterblood (The Sequel)”, una ballad fin troppo dolce che permette agli Emil Bulls di non essere un band di nicchia, ma quanto meno passabile su canali di massa, grazie a un tessuto musicale preciso nel mostrare un lato irruento, ma anche uno più melodico e opportunistico.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10