(Andromeda Relix) Non sono mai stato un grande fautore del metal cantato in italiano. Non è una questione di esterofilia o meno, semplicemente trovo che il suono melodioso del nostro idioma difficilmente si adatta a quello spigoloso dell’hard’n’heavy. Ovviamente ci sono alcune eccezioni, come ad esempio gli IN.SI.DIA., o gli storici Strana Officina, in grado di coniugare in maniera ottimale linguaggio e sonorità. Nel caso dei mantovani Silenzio Profondo, la lingua italiana è addirittura un valore aggiunto, con testi ben riusciti che si incastrano in maniera perfetta nelle trame musicali che spaziano dal metal classico all’hard rock con qualche spruzzata di thrash metal. “A Stretto Contatto” e la title track pescano a piene mani dalla NWOBHM, con richiami agli Iron Maiden e refrain che si stampano subito in testa. “Senzanima” apre l’album in maniera ottimale, grazie a chitarre roboanti e ritornelli ancora una volta vincenti. “Jack Daniel’s” ha un’attitudine più rock’n’roll, senza per questo disdegnare robuste bordate metal pesanti e groovy, mentre gli assoli sono decisamente bene eseguiti. “Fragile” è una ballad che richiama nell’arpeggio portante i Led Zeppelin, per seguire in un crescendo ritmico dove epicità ed armonie di chitarra si fondono conducendo il pezzo verso un finale oscuro e tetro. Dopo più di un decennio di gavetta, incisioni di EP e cambi di line up (senza contare la tragica morte del chitarrista Matteo), questo full length di debutto sembra ripagare la band di tutti gli sforzi profusi. Un album appetibile sia dai metallari old school che da coloro che preferiscono sonorità più moderne.

(Matteo Piotto) Voto: 8,5/10