(Fighter Records) All’esordio sulla lunga distanza, i bolognesi Hyperion sfornano un disco diretto e intrigante, che riesce a incrociare la fedeltà con gli schemi del metallo tradizionale con qualche strizzata d’occhio a suoni più moderni (ma mai troppo, per fortuna!). Otto i brani (alcuni abbastanza lunghi) per una scaletta senza momenti morti; i nostri affrontano di base temi fantascientifici. Heavy/thrash svelto e saldamente piantato negli eighties per l’opener “Ultimatum”; trascinanti coro e solos della titletrack, mentre “Ground and Pound” incorpora anche qualche elemento del buon vecchio speed, soprattutto nel suono delle chitarre. Ubriacanti le trame di “The killing Hope”, brano che si concede numerosi cambi d’umore; si chiude con la traccia autotitolata, lunga oltre otto minuti, dove i nostri hanno possibilità di ‘sfrenarsi’ passando da momenti lenti ad altri aggressivi quasi a livello degli Helstar. Band da tenere d’occhio con attenzione!

(René Urkus) Voto: 7,5/10