(Scarlet Records) Non hanno certo bisogno di presentazioni i Game Over, una delle più brillanti realtà del panorama thrash metal tricolore e non solo. Giunta al quarto album, la formazione ferrarese ha deciso di rendere più personale e maturo il proprio songwriting, proponendo soluzioni ritmiche più variegate. Intendiamoci, lo stile rimane ancorato a doppio filo al thrash metal della Bay Area, solo che in questa release i nostri propongono pezzi più dinamici, rallentando le ritmiche all’occorrenza. Ovviamente non rinunciano a pestare: i classici “tupa tupa” tipici del genere abbondano, ma ora vengono inframmezzati da mid tempo e partiture più ragionate che conferiscono maggior dinamica e groove ai brani. Un’attitudine che già faceva capolino nel precedente EP “Blessed Are The Heretics”, del quale viene riproposta la title track che si distingue proprio per le soluzioni ad ampio respiro adottate. “My Private Nightmare” è rabbiosa e velenosa, eppure riusciamo a trovare alcuni interessanti spunti melodici che serpeggiano sottopelle. Melodie che troviamo anche su “Eleven”, caratterizzata da una parte iniziale rallentata e parti vocali meno aggressive che risultano efficaci ma a mio avviso migliorabili. Una crescita ammirevole, un tentativo riuscito di uscire dai cliché con soluzioni insolite pur rimanendo comunque fortemente ancorati al thrash più oltranzista che deflagra in tutta la sua violenza su “Show Me What You Got”, pezzo totalmente old school davvero furioso e trascinante. Un album che mette in mostra una band affamata e furiosa ma che non rinuncia a progredire e maturare.

(Matteo Piotto) Voto: 8/10