(Autoproduzione) I Penny Dreadful erano una sorta di opuscoli che a cavallo tra il diciannovesimo ed il ventesimo secolo venivano stampati su cartaccia di bassissima lega e che raccoglievano racconti, solitamente a tema horror, dall’ancora più scarsa qualità. Il nome, alquanto spregiativo, sottolineava la banalità che spesso impestava i temi trattati in questi racconti dal retrogusto gotico. Ora, all’inizio non capivo molto bene il nesso tra le tracce ed il titolo dell’album, poi invece ho ragionato sul fatto che ogni canzone trattava di un fatto di cronaca piuttosto estremo, tale forse da essere visto come un orrore ma dai tratti molto reali. In effetti i temi trattati, cronaca di alcune situazioni venutesi a creare negli ultimi decenni, sono materiale ‘scottante’ della nostra storia recente e i Noirad hanno voluto metterlo in musica. Per me il tentativo è riuscito solo a metà. Attraverso un heavy dalle tinte ore thrash, ora prog, i piemontesi hanno dato prova di doti tecniche piuttosto buone, ma a livello compositivo non ho trovato molti spunti inediti o accattivanti, rendendo le tracce anonime e piatte, caratterizzate da continui e repentini cambi di atmosfera e poco legate tra di loro. Mettiamoci una produzione non del tutto riuscita specie nei missaggio ed il risultato che otteniamo è un album scialbo e senza mordente. Come sempre le idee magari ci sono ma a mio avviso non sono state accuratamente espresse. Peccato, un passaggio decisamente a vuoto.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 6/10