(Devouter Records) Lo sludge degli svedesi Galvano è ossessivo e insistente. Mattius, cantante e chitarrista, insieme a Fredrik , drummer, innalzano un sound heavy che non da tregua tra le sue dense bordate, ovviamente fatte di basso, chitarre e batteria. L’opener “Abysmal” ha un’andatura alla Neurosis, “Bleeding Lamb” parte a razzo e con potenza per poi passare, anch’essa, al solito ritmare in un 4/4 sbarazzino. Tuttavia la seconda composizione si manifesta più dinamica rispetto alla prima. “Destroyer” è un doom/sludge più catramoso, “Ethereal Sword” sembra che abbai preso a prestito qualcosa dai Metallica, in alcune porzioni del riffing, però il sound è nettamente psicotico e di nuovo alla Neurosis. L’impressione che si ricava ad album non ancora terminato è che quando i due musicisti si mettono a divagare o sperimentare riescono ad essere meno prevedibili. Vedi, “Hyperion” che è un sound evocativo e lisergicamente sinistro, imperniato su un tintinnio della chitarra elettrica, feedback e l’accompagnamento dell’acustica. “Maelstrom”, altro doom in cui lo spettro dei Black Sabbath viene mascherato dietro ad uno sludge fittizio e tale solo per le distorsioni rovinose. “Punisher” impressiona per il drumming claudicante e un clima generale con i nervi tesi. Chiude “Throne of Blood”, parzialmente cadenzata in stile “Abysmal”. Cosa dire di più? Le conclusioni? Sinceramente, in diversi tratti mi son parsi banali, non che manchino di impatto, ma oltre a passaggi già sentiti c’è anche un discorso di ripetizione di alcuni schemi. Eppure la band non manca di spunti più accattivanti e resta chiaro che il tratto più evidente dei Galvano è un riffing continuo e un drumming che fa da scudiero ad ogni istante.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10