(autoprodotto/Black Widow) Doom classico con un tocco intenso di sonorità italiane. Tonalità prive di luce e testi esoterici, magici, dissacranti: non a caso il titolo è tratto da una formula di esorcismo e significa “bevi tu stesso i veleni”… verso conclusivo dell’inquietante “Croce santa sia la mia luce, non sia il drago la mia guida, retrocedi, Satana, non tentare mai di persuadermi, sono cose vane, sono cose male quelle che offri, bevi tu stesso i veleni.”. Già l’intro dell’album “Marco 5,1-20” è oscuro e drammaticamente ecclesiastico con urla strazianti, risate demoniache e piene di perversione, il tutto incentrato sulla recitazione celebrativa del vangelo citato nel titolo stesso. “The Bishop”, poi, divaga nelle tenebre del doom, rivelando una voce pulita, intensa ma piena di malvagità. Trionfante “Albertus Albertus”, heavy e tagliente “Proculo’s Vial”, brano con il quale il doom si orienta più su direzioni anglosassoni. “Rituals In The Catacomb“ è un piccolo capolavoro di oscurità e maledizione espresse con riff ossessivi, singing malato ed un crescendo nuovamente epico. Onore al doom tradizionale e a bands come i Candlemass con le potenti “A Pentacle” e “Furcas And The Philosophem”, prima della fantastica conclusiva “Black Chain of Death”, un brano che offre radici di black metal (coinvolgente l’uso moderato della tecnica del tremolo) per poi abbandonarsi ad altri riff ossessivi circondati da keys suggestive fino al riff metal lento e cadenzato che impone subdolamente un rituale a base di headbaning. I Legionem (nome tratto sempre dal vangelo secondo Marco… in particolare dalla risposta a Gesù data daell’uomo posseduto: “Mi chiamo Legione, gli rispose, perché siamo in molti”) sono al debutto e si sono formati da meno di due anni. Ma non sono dei novellini, visto che comprendono un membro dei thrashers Razgate e due membri dei Focus Indulgens: infatti se l’oscurità dei Focus Indulgens si esprime in territori progressivi, con cantato spesso in italiano, qui tutto diventa più metal, più pesante, più eretico, più doom, più oscuro. Album breve (poco più di trenta minuti) ma seducente: un instabile equilibrio tra redenzione e dannazione eterna.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10