(Autoproduzione) Per anni siamo stati abituati a dividere il death metal in due scuole distinte: quella statunitense e quella scandinava, dimenticandoci spesso o lasciando in secondo piano lo stile inglese. Si, perché oltre a dare i natali all’heavy metal, la terra d’Albione ha sfornato negli anni death metal bands epocali, come Carcass, Benediction, Cancer e Bolt Thrower. Un approccio al death personalissimo, decisamente più oscuro ed influenzato dal doom, rispetto alle compagini americane e svedesi. Queste sonorità vengono ripescate dai Nihil Eyes, terzetto inglese nato solo nel 2016, ma già in grado di sfornare otto brani di altissima qualità, a cavallo tra il riffing tagliente dei Benediction, l’epica pesantezza dei Bolt Thrower e la malinconia di fondo dei primissimi Paradise Lost. Chiaramente i Nihil Eyes devono farne ancora di strada per arrivare a livelli di tali giganti, ma devo dire che ci sanno davvero fare, sia quando decidono di premere l’acceleratore (“Burn The Leech”), che quando si inoltrano in sonorità più gotiche ed oscure, come la lunga “As The Water Falls”. Un album che mette in mostra ottime capacità da parte della band, che con questo debutto è partita con il piede giusto e mostra ampi margini di crescita.

(Matteo Piotto) Voto: 7/10