(Heidens Hart Records) Interessante ristampa del primo (e finora unico) album degli inglesi Ildra, one-man-band autrice di un pagan metal spesso genuinamente bathoryano; l’originale uscì nel 2011. Da notare che tutti i testi sono in anglosassone, anche se le sonorità non sono propriamente quelle dei Forefather. Si inizia con una godibile intro acustica, poi “Rice Æfter Oðrum” è il classico viking maestoso e rotondo, con assoli fluviali e chitarre onnipresenti, che mi capita sempre meno di incontrare sul mercato: le influenze da Bathory sono assolutamente evidenti, ma non trascurerei di citare anche Falkenbach e forse pure Suidakra. “Ofer Hwælweg We Comon” svela un’anima marziale, mentre brano complesso e affascinante è “Nu is se Dæg Cumen”, che nei suoi otto minuti di sviluppo passa fra parti parlate, chitarre acustiche e qualche accelerazione di matrice black. In dieci minuti, “Swa Cwæð se Eardstapa” passa da momenti epici ad altri vicini, di nuovo, al pagan più oltranzista, per un risultato che colpisce. La band ha anche il merito di intervallare la scaletta con brevi ma rinfrancanti episodi acustici, che con la conclusiva “On Þas Hwilnan Tid” diventano una vera e propria ballad. Certamente promosso e meritevole di tornare sul mercato.

(René Urkus) Voto: 7,5/10