(Rock’n’Growl) Sono simpatici, gli olandesi Lord Volture: hanno una immagine molto curata non esente da quel minimo di ironia indispensabile in contesti true/heavy metal. “Never cry Wolf” è il loro secondo album e succede a “Beast of Thunder”, dell’anno scorso; la band dichiara di suonare puro US metal ma personalmente sento nel sound diverse influenze di chiara matrice centroeuropea. I nostri sparano subito la titletrack: metallo classico molto onesto e arrembante, ma il brano è inutilmente lungo e questo sarà il problema di tutto il disco, i cui pezzi superano spesso i sei minuti senza che la loro natura giustifichi questa perdita di immediatezza. “Wendigo” funziona molto meglio appunto perché si mantiene sui quattro minuti e non ha momenti morti. Ben riuscita anche la più serrata e thrasheggiante “Korgon’s Descent”, anche se c’è sempre quel fraseggio in più che affatica il brano; a tratti dissonante “Necro Nation”, mentre alla fine il disco si risolleva un po’ con il toccante episodio acustico “Brother” e con la cavalcata conclusiva “The Wolf at your Door”. Un disco che poteva sfondare, ma forse i Lord Volture hanno solo bisogno di maturare un altro po’.

(Renato de Filippis) Voto: 6,5/10