(Autoproduzione) Fin dal monicker e dalla copertina, è facile immaginare come i Children of the Reptile si dedichino a un classic metal a tinte fosche e saldamente ancorato negli eighties: e il loro secondo full-length “The End” lo dimostra poi nei fatti, quasi in ogni nota. Ottimo inizio con “Gravemaster”, metallo oscuro, fra l’epicità Manilla Road e la sgangheratezza dei Brocas Helm. “Maneater Mildred” oscilla come se niente fosse fra una prima parte hard’n’heavy e un finale rudemente doom; magica e avvolgente “Hour of the Serpent”, che in sette minuti di chitarre vintage rievoca l’us epic anni ’80. Incursione nello speed con “Cro-Magnon Combat”, mentre con la conclusiva “Halls of the Skeleton Lord” abbiamo ritmiche e tempi della primordiale NWOBHM. Non certo una perla rara, ma un godibile album di genere.

(René Urkus) Voto: 7/10