(Scarlet Records) “Symphony for a hopeless God” mi aveva potentemente entusiasmato: il quarto album dei francesi Whyzdom si colloca forse una spanna sotto quello che l’ha preceduto, ma resta sempre il non plus ultra per gli amanti delle sonorità symphonic gothic. Fidatevi, sul mercato non troverete nulla di più sovraccarico, barocco ed enfatico! “Armour of Dust” dispiega, come si diceva il sound più sinfonico che si possa immaginare: la intro sembra venire dalla colonna sonora di un film come “Dark Knight”, il seguito mescola chitarre prog e tastiere power perché la voce di Marie Mac Leod possa emozionarvi al meglio. “Armageddon” esalta la dimensione gotica del sound, con cori alla Epica e vocalizzi alla Within Temptation, mentre sembra esserci la mano di Vangelis nella pomposa “The Page”. Ammaliante il refrain di “Angel of Tears”, torrenziale “Free as a Bird”; gran finale – ma non poteva essere altrimenti – con la suite “Dust We Are”, carica fino all’inverosimile, in cui trovano posto anche passaggi medievall folk e le tubular bells! Un disco che gli ascoltatori ameranno o odieranno dopo cinque secondi… ma che certamente non lascia indifferenti!

(René Urkus) Voto: 7,5/10