(Nuclear Blast Records) In tutta onestà, devo ammettere che questa recensione sarà poco obiettiva. Sono un fan sfegatato degli Overkill, band che raramente ha deluso i propri fans, con dischi che, salvo poche eccezioni, hanno aperto una breccia nel cuore dei thrashers di tutto il mondo. Se poi parliamo dell’aspetto live, la band capitanata dagli inossidabili Bobby “Blitz” Ellsworth e D.D. Verni, vanta pochissimi rivali. Se poi aggiungiamo che il live in questione ripropone per intero due capolavori come “Horrorscope” e “Feel The Fire”, due dischi che, facendo un parallelismo con i Judas Priest, posso considerare come il “Painkiller” e “Screaming For Vengeance”, allora la mia esaltazione va oltre il limite di guardia. Poco fa, parlando con il caporedattore Alberto, ho espresso le mie emozioni ascoltando questo concerto, dicendo che mi trovo stampato un sorriso in faccia, una lacrima ed un nodo in gola. Sembrerà ridicolo, ma pezzi come “Coma”, “Infectious”, “Rotten To The Core”, “Solitude” e molti altri vanno al di là di ogni descrizione. Per me non sono canzoni, ma pure emozioni. Cercando di essere il più obiettivo possibile, gli Overkill dimostrano di essere delle autentiche macchine da guerra dal vivo, celebrando nel migliore dei modi i venticinque anni di “Horrorscope” (1991) ed i trent’anni di “Feel The Fire” (1986, infatti il concerto immortalato risale al 2016). La produzione è ottima, e rende giustizia soprattutto a “Feel The Fire”, che in questa veste acquista una potenza che nel 1986 non aveva, valorizzando cavalli di battaglia come “Rotten To The Core” e pezzi meno conosciuti come la furiosa “Second Son”. “Horrorscope” già godeva di un sound devastante, qui riproposto in maniera ottimale. Le parole “Overkill” e “Live” sono una garanzia. Buy or die!

(Matteo Piotto) Voto: INCOMMENSURABILE!