(Youth of Today Rec.) Haradcore autentico. Non post, ‘metalqualcosa’, alternative, ma autentico hardcore e italiano per giunta. Ciò vuol dire che i Confine ci prendono tutti a calci. Con rabbia, con spietata e concreta lucidità, veneta per giunta. Sono di Cavarzere, dintorni di Venezia, cantano in italiano, anzi lo fa Maximilian Goldberg, mentre Andrea Bottin sprigiona riff arcigni e veloci, con un accompagnamento ritmico impressionante. Marco Tumiatti confina il basso alle linee della chitarra, tra l’altro la sei corde concede anche qualche assolo, mentre la batteria di Alessandro De Zanche eleva i suoi colpi alla gloria, perché ogni ritmo è tuonante e irruento. Un quarto d’ora che si incide sulla pelle, perché è tutto vero: qui siamo tutti in un’incertezza continua. Una stramaledetta incertezza che grava sulle teste di ogni essere umano di questa nazione, continente, mondo. Confine varcano la mente, affondano una sprangata nella realtà e con adrenalina, forza d’animo e una concreta e sana capacità di suonare hardcore.

(Alberto Vitale) voto: 8/10