(Hells Headbangers) Una band sfiorata qualche volta, da chi scrive, direttamente o per sentito dire. Con un nome così semplice gli australiani riescono a farsi ricordare. Dal 1999 ad oggi i Vomitor hanno realizzato quattro album, attraverso un thrash-death metal finito comunque in diverse pubblicazioni minori circolate nei circuiti underground, che hanno contribuito a costruire la reputazione di questi rozzi e cattivi metallari. I riff voraci, selvaggi, dal sound old style ma affatto banali per quello che è uno stile torbido. Qualcosa che riporta ai primordi del death metal, dunque un maelstrom che rimesta Slayer, Messiah, Kreator, Abominations, nonostante l’identità dei Vomitor sia palese. Nessun riff scontato, certamente già sentito, ma effettivamente nulla di banale. Strutture sufficientemente curate, mai dozzinali, per quanto l’atmosfera sia ruvida. L’album supera la mezz’ora e diventa una confortevole certezza, sul fatto che per quanto due decadi del nuovo millennio siano in dirittura d’arrivo, il metal nelle sue forme prossime al thrash e al death restano qualcosa di memorabile.

(Alberto vitale) Voto: 7,5/10