(Comatose Music) Formazione di nuova fattura, non strutturata però da musicisti sprovveduti. L’etichetta avrà già fatto intendere agli appassionati che i texani Flesh Hoarder si dedicano ad un brutal death metal con qualche concessione grind e gore, attraverso la sapienza di Mike DeLeon, ex chitarrista di MOD e attualmente anche nei Phillip H. Anselmo & The Illegals, oltre all’altra chitarra di Angel Tarin. I due creano un inarrestabile arte di alta macelleria, con qualche contorsionismo dei Cannibal Corpse degli ultimi anni, gli scatti più irruenti dei Suffocation e qualche atmosfera allucinata e grindcore che a tratti rasenta i Carcass delle pestilenze, purelenze, sangue e viscere smembrate. Un atto mostruoso questo “Homicidal Necrophile”, sorretto da una base ritmica infaticabile, precisa, purtroppo con una batteria fin troppo triggerata. La sostanza però è notevole: forza e brutalità, esposte con una lucida cattiveria, propongono un’esecuzione senza sbavature di tematiche di morte, segnate da perversione, pazzia e tutta la letteratura del genere. Il pezzo migliore è sicuramente la strumentale “Abuse of a Corpse”, dove nonostante i diversi passaggi suonino come tanti frammenti concepiti a tavolino e poi cuciti insieme, riescono alla fine a dare quella sensazione di travolgimento. “Tortured Beyond the Grave” è un’altra marea di distruzione che semina un’ecatombe apocalittica, ma nelle undici composizioni c’è sempre da ricavare una qualche soddisfazione su come la band riesca a eseguire un brutal potente ma strutturato.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10