(Dissonance) Il 1982 è l’anno dell’uscita di “The Number of the Beast” degli Iron Maiden, di “Iron Fist” dei Motörhead, di “Power of the Hunter” dei Tank e di altri album nel segno della NWOBHM, proprio come questo “Wiped Out” che seguiva le orme del supremo “Rock Until You Drop”, pubblicato solo l’anno precedente. I fratelli Gallagher e il batterista Rob Hunter sono debitori nei confronti degli Sweet, due volte coverizzati in “Rock Until You Drop”, dei Samson, ma suonano con un nervosismo unico, una sfrenata voglia di pestare senza pari. Selvaggi ma abili esecutori, dirompenti, con un Hunter che contribuisce a trasformare lo speed/heavy metal dei Raven in qualcosa che fu definito come athletic rock. John Gallagher ha una voce che arriva sempre più su, fino a diventare lo stridulo verso di un’aquila. La potenza sonora dei Raven è devastante, la velocità quasi arriva alle punte dei Motörhead. Suonano con forza i raven, eppure mostrano momenti di sana e brillante lucidità di esecuzione e attraverso “Star War” e “To the Limit to the Top” la band non dimentica mai il rock and roll. Mark Gallagher con la propria chitarra edifica un muro mai piatto o privo di sussulti. Uno stile feroce, un tantino grezzo, sempre netto e fragoroso. La Dissonance ristampa questo album che con i già ristampati (QUI) “Rock Until You Drop”, “All for One” e il vorace “Live at Inferno”, un’apocalisse messa in musica, completa il periodo iniziale di questa band riconosciuta tra i grandi a loro tempo e che purtroppo non ha più esibito quella grandezza negli anni successivi.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10