(Pure Steel) Dopo un silenzio discografico di 26 anni tornano in pista i St. Elmo’s Fire, californiani autori di quattro album fra il 1986 e il 1992. Comincio con il dire che “Evil never sleeps”, il quinto full-length della loro carriera, è incorniciato da una delle copertine più raffazzonate che abbia mai visto… e purtroppo esaminando la scaletta non va molto meglio. US heavy/power metal molto arrembante e cori epicheggianti per l’opener “We will not die”; ben ritmata “Lord of Thunder”, ma già a questo punto ci si è resi conto che l’album stenta a decollare. “I begin” è una piccola scossa, grazie al suo refrain cantabile, e la tagliente “Unslaved” ha qualche godibile passaggio; ma basta sentire un brano spento come “Wasted”, con la sua superflua ripetizione della linea vocale nella strofa, per capire come qualcosa non vada. Anche la titletrack è decisamente monocorde. La band ha preso e dato all’ascoltatore una serie di strutture standard dell’us metal, ma ispirazione e personalità sembrano latitare… forse il brano che funziona meglio come songwriting è “Betrayer”, ma siamo sempre in presenza di soluzioni già sentite. La scaletta, lunghissima, presenta 12 brani e poi tre versioni alternative. Per chi scrive, non un comeback memorabile.

(René Urkus) Voto: 6/10