(Graviton Music) È cominciata una nuova era per i Cayne ed è quella del “dopo Claudio Leo”. La scomparsa nel 2013 a causa di una malattia di colui che – dopo avere abbandonato i Lacuna Coil – si è avventurato in questo progetto insieme a Raffaele Zagaria, anche lui ex Lacuna Coil da tempo, ha segnato la band. Nel 2001 i due, attraverso la Scarlet, pubblicano il primo album; il resto sono piccoli grandi passi, come esibizioni con Saxon, Lacuna Coil, un EP… ma nel gennaio 2013, il triste evento. Sarà proprio Leo a volere che gli altri portino avanti il progetto della band, ed ecco dunque l’omonimo album “Cayne” e un relativo tour con i Viza nel 2013. “Beyond the Scars” rappresenta probabilmente un’innovazione per i Cayne, sia in fatto di stile sia per soluzioni adottate. Del resto sono passati almeno cinque anni da “Cayne”, anch’esso pubblicato dalla Graviton. L’impiego del violino elettrico e la buona ossatura delle tastiere di Giovanni Lanfranchi creano situazioni piacevoli e si incastrano al meglio in questo gothic metal che riesce a essere anche altro. Per esempio una canzone come “One More Chance” potrebbe diventare un brano di punta per la sua essenza da ballad e lo stesso varrebbe per la bellissima “The Asylum of Broken Hope”, carica di pathos e con un leggero folk, ma è “Blessed by the Night” che per chi scrive rappresenta una delle migliori identità interpretate dalla band nell’album, con la canzone che oscilla tra il metal e una sorta di AOR. Se da una parte le tastiere ritagliano margini importanti ma non pomposi nel songwriting, il lavoro della chitarra di Diego Minach (anche produttore dell’album) è variegato e fatto con intensità, visto l’uso di arpeggi e riff robusti che contribuiscono all’opera di cucitura e contrappunto nell’economia del songwriting. Insomma, la band ha saputo arrangiare i pezzi con modernità, secondo le tendenze attuali e quanto meno con una propria sensibilità. Giordano Adornato esprime un cantato con toni caldi che punta anche a interpretare i testi, a far sentire il peso delle parole e dei sentimenti dei quali si fanno carico. Il sound si bilancia tra gothic, alternative metal e qualcosa di rock che emerge con misura in alcune melodie. Il resto lo fanno le canzoni che in buona sostanza “funzionano” e pongono le basi per un futuro possibile, prospettiva della quale questa band dopo tante difficoltà ha bisogno.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10