(Agonia Records) Quarto album per gli statunitensi Halcyon Way, band in grado di coniugare la classe dei Queensrÿche, la tecnica del prog metal e l’aggressività del thrash. Nei precedenti tre album, la formazione proveniente da Atlanta aveva trovato l’esatto equilibrio tra queste componenti, componendo eccellenti pezzi corposi, ma con ritmiche ed assoli complessi e melodie vocali efficaci. “Bloody But Unbowed” è a mio avviso un mezzo passo falso: in questo disco la band cerca infatti di chiudere il cerchio, facendo confluire tutte le influenze contenute nelle precedenti release, ma allo stesso tempo indurisce sensibilmente il proprio sound. Il difetto è a mio avviso proprio questo, in quanto le melodie ricercate vanno a cozzare contro il muro sonoro eretto, il quale è a sua volta reso meno pesante dalle melodie stesse. In altre parole, queste due componenti tendono ad annullarsi a vicenda, anziché arricchirsi. L’album in sé non è affatto male: la tecnica esecutiva e il songwriting sono eccellenti, con brani che scorrono via piacevolmente. Ma gli Halcyon Way ci avevano abituati a prove di ben altro spessore, creando degli standard che quest’ultimo lavoro non riesce sempre a raggiungere.

(Matteo Piotto) Voto: 6,5/10