(Osmose Productions) “Il miglior modo per descrivere questa musica è ‘il sound dell’apocalisse’”, lo scrive la Osmose e probabilmente i brasiliani The Evil ben si prestano a questa definizione. Il suono della disperazione, della maledizione, del termine finale di ogni cosa, aleggia in modo inquietante in questo doom dai bassi pieni e imponenti, dai riff maestosi e solenni, da un cantato vibrante. I The Evil sono in attività da pochi anni e questo debut album è uscito l’estate scorsa, ma oggi con la Osmose ecco che anche l’Europa è investita da questa ondata di dannazione. Black Sabbath e Candlemass rendono imperioso e agitante “The Evil”, rivestendolo di quella poetica funerea tanto solenne quanto orrida. Alla voce Miss Aileen, con un timbro tra disperazione e un’assorta e vacillante recitazione. L’album si incentra sul male, sulla sua esistenza nel corso dei secoli e su quanto abbia prodotto: morte, distruzione, violenza, perversioni. Con un basso così profondo e oscuro, nella inquietante “Screams” ad esempio, con riff a volte oscuri e misteriosi, non ci si può aspettare un argomento differente. Le canzoni sviluppano tutte un’identità abbastanza diversa in ognuno di essa, tenendo anche presente che la durata di ognuna è considerevole, fatta eccezione per due introduzioni. Otto pezzi in totale dal suono grasso, fangoso, ma anche lievemente acido. Una storpiatura del doom in alcuni casi, come in “About None Guilty”, in altri il genere è sentitamente rispettato dai quattro musicisti, come in “Satan II”, che a loro modo riescono sempre a costruire melodie affascinanti, per quanto sepolcrali siano.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10