(Black Lodge Records) Settimo album per Abramis Brama, formazione svedese che vede al proprio interno l’ex Grand Magus Fredrik Liefvendahl alla batteria e l’ex Avatarium Mats Rydstrom al basso. Musicalmente ci troviamo davanti ad un hard rock con le radici saldamente piantate negli anni ’70 tra la pesantezza doom dei Black Sabbath ed il coinvolgente groove dei Mountain. Una particolarità che salta subito all’orecchio è il cantato in lingua svedese, abbastanza spiazzante ad un primo ascolto, ma che in realtà si adatta bene alle sonorità proposte, anche se la maggior parte degli ascoltatori non svedesi non capiranno di cosa parlano le canzoni. Un sound caldo e coinvolgente, figlio dell’hard rock di fine anni ’60 e primi anni ’70, con alcuni sprazzi di prog ed inserti folk che si sposano alla perfezione con il cantato in lingua madre. Un disco che si assesta sui buoni livelli delle precedenti releases, senza evidenti scossoni sia in positivo che in negativo, composto da musicisti di grande esperienza (la band esiste da vent’anni) che ci regala un lavoro ottimamente suonato e godibile.

(Matteo Piotto) Voto: 7/10