(Xtreem Music) giunge al secondo album Goat Worship, one man band brasiliana dedita ad un thrash/black metal decisamente old school. Lo stile è semplice, senza fronzoli, brutale e furioso. Sicuramente, la mente dietro questo progetto è fan dei primissimi Bathory, tanto che sia lo stile musicale che vocale richiama molto fortemente lo stile della band di Quorthon dagli esordi fino a “Blood, Fire, Death”. Altre influenze piuttosto palesi provengono dai primissimi Kreator, dai Venom e dai Discharge. L’opener “The Blood Countess” è veloce, diretta ed ignorante al punto giusto; un’ottima canzone d’apertura dalla ritmica arrembante. “The Burning Of The Witches” mette invece in mostra il lato più epico, avvicinandosi ulteriormente allo stile dei Bathory. Tutto l’album alterna episodi efferati e brutali ad altri epici e cadenzati, evitando così di annoiare l’ascoltatore nonostante una certa ripetitività di fondo. Un lavoro dove originalità e fantasia non sono di casa, ma piuttosto godibile per coloro che sono cresciuti con la musica estrema di metà anni ’80.

(Matteo Piotto) Voto: 6/10