(Nordvis Produktion) Profumo intenso di muschio. Boschi. Foreste. Scenario nordico. Natura libera, ribelle, selvaggia ma dall’aspetto magico, mistico, surreale. Progetto nato dalle ceneri dei defunti blacksters Sekt, il tutto si ‘riduce’ alla categoria ‘one-man-band’, idea di Varg Torden Saastad il quale riversa nella malinconia del suono tutto il suo intimo dolore per la perdita del fratello. In linea con Wardruna e Forndom, l’intensità di Fedrespor è basata sul mistico espresso da folk, musica orientata a chitarre acustiche, suoni e strumenti etnici per dare vita ad emozioni remote, sepolte nel tempo, prigioniere tra vegetazione e alberi in un bosco dominato dal silenzio, dalla fantasia, dalle visioni e da mistiche suggestioni. Ipnotizza “Evigdom”. Natura viva ma oscura su “Langt skal de Vandre”. Sogni che prendono la loro strada con “Unknown Self”. Trionfo con “Det Vekkes”, magia su “Ginnungagap”, puro sciamanismo su “Gripedyr”. Malinconia senza fine sulla title track conclusiva. Catartico e riflessivo, depressivo ma ottimista. Un viaggio tra le emozioni, i sentimenti, la consapevolezza dei nostri limite terreni ed il riconoscimento della vastità dell’universo.

(Luca Zakk) Voto: 9/10