(Avantgarde Music / Flowing Downward) Gli split hanno spesso scopi promozionali, sono una specie di compilation (o poco più) che mettono in mostra artisti simili evidenziando il pregevole supporto dell’etichetta di turno. Ma ci sono casi particolari (ad esempio questo) dove il livello artistico è diverso, è più elevato, si esce decisamente da qualsivoglia mossa promozionale o commerciale. “Mater Natura Excelsa” è un altro sublime esempio di musica di altissimo livello, coinvolgente, suggestiva e spirituale, anticipato da una copertina meravigliosa. Quattro bands si affiancano l’un l’altra, due brani ciascuno… che danno vita a un’ora e venti di musica sublime, ipnotica, destabilizzante e lussuriosa. Sembra quasi che le quattro band abbiano composto i brani collaborando l’una con l’altra… e agli orecchi di un profano sarebbe persino possibile spacciare gli otto brani come il prodotto complesso di una sola entità, la quale avrebbe registrato un album semplicemente fantastico, ricco di varianti, spunti ma con un denominatore comune che emerge con decisione e provocazione dalla musica. Il punto di forza è l’obiettivo comune, ovvero la personale visione di madre natura. Ed è così che nasce l’arte della one man band inglese Sorrow Plagues, del duo De La Nostalgie (Venezuela) e Elderwind (Russia), dell’altra one man band Dreams of Nature (Colombia). Non c’è nulla che proviene dai soliti paesi autori del genere oscuro e nonostante i forti connotati post black, nemmeno dalla florida Francia, tanto che queste quattro provenienze inconsuete aggiungono ulteriore pathos ad una release assolutamente sconvolgente. I brani degli inglesi sono contorti, ricchi di melodia e assoli, il tutto convogliato in un concetto di stampo post black, senza dimenticare passaggi atmosferici di carattere sinfonico. Tra i due brani è sicuramente “Bloom” che trasporta con più decisione, grazie ad una progressione epica e malinconica. Più estremi i De La Nostalgie: voce più estrema, riff più grezzi, anche se le sublimi tastiere rendono tutto molto etereo e deliziosamente sfuggente. Anche in questo caso il secondo brano, “Ascending” è quello che più coinvolge, grazie ad atmosfere suggestive supportate da mid tempo taglienti e decadenti. Molta oscura l’atmosfera con gli Elderwind: sempre epici, sempre nostalgici, descrivono una natura rigogliosa ma pregna di eterna tristezza. Ricca di delicatezza “Temple”, ma risulta esaltante la fantastica “Fires of Autum”, un black introverso che in un certo senso è un punto di incontro tra Lustre e Harakiri for the Sky. Ancora una volta Lustre, o per meglio dire Nachtzeit, nel sound dei Dreams of Nature, i quali risultano impeccabili con la ipnotica “When the Leaves Fall”. Musica che tocca il cuore, la mente, l’anima, i sentimenti e le percezioni più intime ed oscure. Un livello artistico strabiliante che prende il concetto ‘black metal’ e lo spinge oltre ogni credo, culto, deviazione… riportandolo ad origini ancestrali, sciamaniche, pure. Terrene.

(Luca Zakk) Voto: 10/10