(Blut & Eisen Productions) Non voglio nemmeno sapere perché son passati nove anni dall’EP precedente a questa uscita, di fatto l’opera prima del gruppo… Che poi non si è nemmeno sicuri di parlare di gruppo, coppia o one man band… Poco importa. Siamo in Norvegia, si picchia duro sulle pelli e si mischia il tutto coi suoni della natura. Il resto mi frega relativamente. In sostanza l’album vorrebbe rifarsi ai fasti della tradizione black norvegese e in un certo senso ci riesce pure, anche se purtroppo o per fortuna a tratti ci sono delle sonorità troppo moderne che vanno a stridere con le intenzioni iniziali. Ecco quindi che tracce come “Astral” sembrano una crasi sonora tra il silvano dei Selvans e la furia degli ultimi Watain, un misto di sacro e profano se preferite l’espressione. Ma il tutto coinvolge più che discretamente arrivando a suscitare in ogni traccia l’interesse del pubblico e portando alla conclusione del cd in modo automatico. Niente banalità quindi, solo musica norvegese un po’ pompata e vagamente troppo melodica, ma pur sempre made in Norvegia. Chissà che non sia il primo vagito di un movimento avente l’intento di riportare il black nella terra natia…

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8/10