(Svart Record) Sono finalndesi, sono in sei, quattro (a volte cinque) di loro suonano la chitarra. Sono la versione sconvolta della versione punk/kraut della versione elettronica dei Circle (ad esempio quelli di “Six Day Run”). Sono brillanti, scintillanti, ma anche decadenti e dannatamente street. Le tante chitarre sono giustificate dal un laconico “più siamo e meglio è”, ma la band non nasconde una strategia di alternanza ai fini del divertimento, per non avere i canonici due chitarristi costantemente sotto pressione. Amano suonare dal vivo, amano infilarsi in un furgone con altri amici e andare in giro a tormentare palcoscenici, specialmente nella loro Finlandia ma anche all’estero. “Turbo-Mondeo” è irrequieta, instabile arrivando ad essere psichedelica e cacofonica. Stupenda e sempre elettrizzante la lunghissima “Katko”, abissi metallici e palesemente rock con “Rauhankone”, un brano che un momento è classico, un altro è punk, l’altro ancora è Hawkwindiano e completamente spensierato. Corposa e pregna di melodie annegate in riff inarrestabili la title track, senza regole e ricca di sorprese la bellissima “Severny”. Sound dinamico, contraddittorio: un punk che puzza di elettronica, un rock che si abbandona a sensuali melodie, un caleidoscopio di armonie rilassanti sparate a tutta velocità. Un album che scivola via, impetuoso, coinvolgente ed eccitante pur aggrappandosi all’ascoltatore con magnetismo ed irreversibile decisione!

(Luca Zakk) Voto: 8/10