(M-Theory Audio) Direttamente dalla Bay Area, debutto sulla lunga distanza per i Cultural Warfare con un album fortemente legato alla tradizione thrash metal della zona d’origine dei cinque musicisti americani. In “Warmageddon” i nostri dimostrano di aver perfettamente assimilato le lezioni impartite negli anni da band come Overkill e Nevermore, seguendone ora fedelmente i dettami. Si parte forte con la titletrack, vera e propria dichiarazione d’intenti del gruppo californiano, veloce e d’impatto grazie alla buona alchimia tra i riff dei chitarristi Kevin Doughty e Billy Garoutte e la sezione ritmica formata da Bones Padilla alla batteria e Pete Aguilar al basso. Il cantante Jacques Serrano si adatta perfettamente al genere, risultando aggressivo e trascinante quanto basta per non appiattire i singoli pezzi, non disdegnando oltretutto saltuarie parentesi con voce pulita. Segue “Divided We Crawl”, primo singolo rilasciato ormai da diverse settimane e per il quale è stato girato un video ad opera di Rafael Ortega (Ayreon, The Absence). La traccia sottolinea l’amore dei nostri per il thrash metal anni ‘80, richiamando a tratti i connazionali Testament e risultando infine godibile anche grazie al buon solo centrale di chitarra. Più cupa e tirata la successiva “G.O.D.” che ci porta a “Eyes Of The Land”, a mio avviso il migliore tra i dodici brani che compongono il primo lavoro in studio dei Cultural Warfare. Pezzo vario e ben scritto nel quale spicca un indovinato ritornello che non mancherà di riscuotere successo quando proposto dal vivo. Le tracce seguenti proseguono sulle stesse coordinate, lasciando però la sensazione che le idee comincino progressivamente a venir meno, risultando in diversi frangenti più prolisse del necessario. L’originalità non è di certo il punto forte del disco in oggetto ma non si può che apprezzare lo spirito old school che muove la band americana e che emerge anche nella produzione e nel mixing di questo “Warmageddon”. Un esordio godibile quello dei Cultural Warfare che tuttavia lascia il desiderio di rimettere nello stereo qualche classico delle band che di questo genere hanno scritto la storia, a voi la scelta se interpretare tale sensazione come un pregio o un difetto.

(Davide Galli) Voto: 6,5/10