(Sliptrick Records) Gli spagnoli Rossyln, che prendono il nome dalla cappella scozzese resa famosa da Dan Brown, e si dedicano principalmente a temi medievali e fantasy, esordiscono con un album il quale, purtroppo, mi sembra vanificare i buoni spunti che emergono in alcuni passaggi. Vediamo allora perché. “Legacy of the Battler” si inserisce nel solco di un certo heavy/epic di stampo americano, ma i suoni della batteria mi sembrano poco adatti; anche il lungo assolo appare poco amalgamato al resto, e il singer Borja Monaghan è, qui come altrove, troppo sgraziato anche per i sostenitori del cantato poco ‘elegante’. Più organica “The Chapel”, che però soffre di un andamento abbastanza statico e legnoso, pur se potrà piacere ai fan di Warlord ed Eternal Champion. Si fa sul serio solo con il quarto brano in scaletta, “The Pilgrim’s Progress”, epic spigoloso che, per quanto meno veloce, mi ha addirittura ricordato le atmosfere fumose dei primissimi Domine o meglio ancora dei Darking. Torna però a essere rigida “The North remembers (A red Wedding)”, dedicata naturalmente al noto episodio di ‘Game of Thrones”; e anche “The Insect God”, al netto di intro e outro, finisce per suonare stanca e stiracchiata. Mi auguro che si tratti soltanto di potenzialità da affinare e mestiere da apprendere, e che i Rosslyn potranno sprigionare quel potenziale che, qui e lì, si intravede nella loro musica. Postilla: non sono riuscito a comprendere da che prospettiva vada guardato il mostro in copertina…

(René Urkus) Voto: 5,5/10