(Hellbones Records) Terzo album per i Lost Reflection, band tricolore attiva dal lontano 1996. nonostante il moniker prenda ispirazione da un brano dei Crimson Glory, lo stile dei nostri si discosta da quel genere, in favore di un hard & heavy potente e diretto, con ritmiche coinvolgenti e decisamente catchy. A mio avviso, un’influenza importante per i Lost Reflection è quella dei Megadeth di metà anni ’90 (tra “Youthanasia” e “Cryptic Writings”, per intenderci”). Questo si evince soprattutto dalla voce rauca di Fabrizio Fulco, che sia per timbrica che per alcuni ringhi mi riporta alla mente lo stile di Dave Mustaine, ma leggermente più nasale, risultando un curioso incrocio tra lo stesso Mustaine e Steve Sylvester. La sezione ritmica è solida e potente, ottima base per un riffing corposo ed assoli che,pur non eccedendo in virtuosismi si integrano alla perfezione nella struttura dei pezzi. L’unico neo è forse la pronuncia dell’inglese, difetto che si nota soprattutto nei ritornelli. Nulla di disastroso, ma comunque perfettibile. Un album dove parti selvagge e sleazy, groove e vocals aggressive e selvagge si fondono alla perfezione, dando vita a canzoni potenti, aggressive eppure estremamente catchy.

(Matteo Piotto) Voto: 7/10