(Blood Harvest/Helter Skelter Productions) Non mi sembra che gruppi come i Goat Disciple abbiano bisogno di grosse recensioni. Il loro è un verbo, uno stile di vita, una filosofia piuttosto precisa: la musica è viatico per altro, per nulla di rassicurante comunque… Il black proposto dagli statunitensi è cosa seria e pesante, tracce fulminee e dirette. Nessuna pausa, nessun respiro, solo male buttato in faccia a piena velocità. Il compito di gruppi di tale risma è ricordare che una delle finalità con cui il metal può essere usato è trasmettere il male nella sua forma più essenziale e spogli. E le quattro tracce dell’EP svolgono questo ruolo egregiamente, lo fanno in modo veloce e breve, una toccata e fuga giusto per far assaggiare quello che, si spera, sarà un album completo a tutti gli effetti. Suoni e volumi sono quelli del black americano, decisamente più appetibili per chi apprezza il comparto tecnico, ma non meno ruvidi nell’impressione e nei contenuti. Un buon Ep, bilanciato e votato decisamente al black a stelle e strisce, con una ben definita identità.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7,5/10