(Steel Records) Secondo album per Vandallus, band statunitense dedita ad un hard & heavy prettamente ottantiano e decisamente coinvolgente. Non a caso, alcuni membri del gruppo vantano esperienze con Eternal Legacy e Deadiron, quindi ci troviamo di fronte a musicisti di una certa esperienza nel panorama hard rock. La ricetta che costituisce “Bad Disease” è semplice ed efficace: riffs corposi e memorabili, grandi melodie, una voce notevole per potenza ed estensione ed assoli che sanno stamparsi in testa pur senza rinunciare ad essere funambolici. Personalmente mi ha lasciato a bocca aperta la voce del cantante/chitarrista Jason Vanek, in grado di sfornare acuti da brivido ed essere calda e potente allo stesso tempo, ricordandomi spesso il miglior Don Dokken. I brani sono estremamente catchy, con svariati richiami agli stessi Dokken, piuttosto che agli Scorpions o ai Budgie, mescolando accattivanti melodie hard rock con l’energia del punk e la potenza del metal ottantiano, il tutto con una produzione moderna e corposa. Un album che trasuda passione per gli ’80s da tutti i pori, omaggiando sonorità con le quali noi metallari più attempati siamo cresciuti.

(Matteo Piotto) Voto: 8/10